L'Aquila (Aquila chrysaetos)

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E’ il predatore più grande delle nostre montagne; è un rapace possente caratterizzato in volo da coda e ali lunghe con le estremità squadrate. L'apertura alare supera i due metri e pesa fino a cinque chili; il piumaggio degli adulti è bruno scuro, con il capo e le spalle dorate, mentre i giovani, fino a tre o quattro anni, hanno ampie macchie bianche alla base delle ali e della coda. Il terreno di caccia preferito dall'aquila è la prateria alpina, che perlustra in volo lento e regolare, sfruttando il più possibile i venti e le correnti ascensionali. In inverno può spostarsi verso zone a quote minori, come i boschi di pianura. La vittima più comune, almeno in estate, è la marmotta; i giovani di questo roditore costituiscono una buona parte del cibo dei pulcini di aquila; altre tipiche prede sono la lepre comune e la lepre variabile, i piccoli di camoscio, di stambecco e di capriolo; la sua dieta comprende anche animali trovati morti.

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La tecnica di volo adottata dall'aquila è molto raffinata: per risparmiare energia cerca di limitare al massimo il battito delle ali, sfruttando le correnti ascensionali per salire di quota. Sempre al fine del massimo risparmio energetico, il nido dell'aquila è in genere costruito a quote più basse rispetto ai territori di caccia; in tal modo il ritorno al nido, con il carico della preda, è notevolmente facilitato.

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