"I Fatti Nostri" - Notiziario della Scuola Media di Oulx, Bardonecchia, Sestriere

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Volontari in Africa

Ecco la nostra relazione a “28 mani”

 

Oggi, 27 ottobre 2003, tre ragazzi tra i 20 e i 30 anni ci hanno raccontato la loro esperienza in Tanzania, nella missione di Baba Camillo di “Missioni Consolata”.

Noi  di IIIB, con la IIIA di Oulx, la III di Bardonecchia e di Sestriere siamo stati accolti nella sala video della scuola e, con diapositive, Mario, Tullia ed Elena ci hanno illustrato il loro mese in Africa.

Mario, ingegnere, ed Elena, laureanda in economia e commercio, si sono occupati di una missione in  montagna, mentre Tullia, laureanda in medicina, è rimasta soprattutto in un ospedale.

Il loro compito principale era di installare le tubature di un acquedotto che, grazie  a 5 fontane, avrebbe portato acqua potabile  a due villaggi.

Essi hanno cercato, soprattutto, di farci fare un confronto tra il nostro modo di pensare e  quello delle popolazioni africane, tra il nostro consumismo e le loro necessità, tra l’oggetto che  da noi diventa un problema e il problema che laggiù diventa un oggetto.

Abbiamo capito che l’”eroe” della loro esperienza è stato Baba Camillo, un prete trentino, responsabile della Missione

Baba Camillo ha sempre trovato delle soluzioni a tutti i problemi: erano senza elettricità? Lui ha costruito una piccola diga ed è riuscito a dare la corrente. I sindaci non hanno alzato neppure un dito per aiutarlo, ma si sono offerti per tagliare il nastro!

Di fronte a tutte le difficoltà Camillo ,anche se è sempre infaticabile e insostituibile nel raccogliere fondi, è sempre molto sereno : pensa che quello che non si fa oggi si fa domani e quello che non si fa domani rimane da fare!.. La cosa scandalosa è che le varie autorità non hanno messo neppure un soldo per l’acquedotto, ma è stato Baba Camillo a trovare i fondi.

Nonostante i vari problemi dell’Africa: la mancanza d’acqua potabile, l’AIDS, la malaria, le condizioni igieniche precarie, lo sfruttamento delle autorità locali, la povertà, la mancanza d’istruzione, la maggior parte del lavoro svolto dalle donne, ecc, l’Africa. manca loro molto e ne sono rimasti incantati.

Ci hanno raccontato che le case, fatte di mattoni e con i tetti di paglia o di lamiera, non hanno il caminetto, per cui sono molto frequenti gli incendi e una stufa, anche se di modello antiquato è un vero lusso.

Intorno alla missione si trovano dei campi dove si coltiva la segale che è stata introdotta da poco. La segale non frutta molto, perché nel Paese si usa poco e non lo possono esportare per mancanza di denaro degli acquirenti.

Gli animali maggiormente allevati sono le galline e i galli, qualche capretta; le mucche prima producevano 5 litri di latte per mancanza d’acqua, ma grazie a incroci  sperimentati dai missionari, ora ne producono 20, però sono  tuttavia molto rare. tanto che chi ne possiede una se la porta in giro al guinzaglio

 

  Ci hanno raccontato che la Tanzania è un paese povero, ma non è come fanno vedere alla televisione solo fame e guerra, ma vi sono anche case, chiese, negozi e allegria anche se ci sono un sacco di problemi

 

Baba Camillo ha detto a Mario che se fosse arrivata l’acqua al villaggio i bambini sarebbero andati a scuola perchè non avrebbero avuto più la dissenteria e inoltre non avrebbero più impiegare due o tre ore al giorno per andare a prenderla alla fontana più vicina al villaggio.

La scuola primaria dura 6-7 anni e la scuola secondaria viene frequentata fino ai 21/23 anni, perché molto spesso lo studente abbandona per problemi familiari, e poi torna l’anno dopo, una volta risolti, ma l’analfabetismo è ancora altissimo.

Il massimo divertimento dei ragazzi africani è danzare e cantare nella lingua shawijwy: con la voce e un tamburo improvvisato cantano in modo da fare impallidire tanti cosiddetti artisti occidentali!

La gente va in giro scalza e nei negozi non si vendono scarpe nuove. Più il villaggio è povero e meno scarpe ci sono

Il calcio, importato dall’occidente, viene praticato con regole strane e a piedi nudi, o con una scarpa sola.il piede che calcia meglio è nudo!

La maggior parte del lavoro viene svolto dalle donne e dai bambini, mentre gli uomini compiono solo le cose “straordinarie”, infatti sono le donne ad avere dei bei muscoli sviluppati!

Non esiste una organizzazione del lavoro tipo” catene di montaggio”, ma lo stesso compito viene svolto da una cinquantina di persone: ognuno ne prende parte, magari anche solo guardando, sarà meno redditizio, ma senz’altro più umano che da noi.

Per fortuna i cristiani e i mussulmani convivono benissimo e ognuno accetta i simboli degli altri

Nicolas Ciauca, braccio destro di Baba Camillo, ha studiato per fare il falegname ed è uno dei più elevati socialmente fra gli indigeni. Ha “solo” 7 figli, di cui due o tre adottati. E’ normale che le famiglie adottino parenti rimasti orfani

L’aumento demografico è dovuto all’ignoranza, al fatto che sia piacevole fare figli, alla mancanza di metodi contraccettivi e perché più figli si hanno più è facile che da vecchi, i genitori, siano mantenuti.

Gli indigeni sono molto allegri , ospitano chiunque bussi alla loro porta e da loro c’è un clima familiare

Non esistono stoviglie o suppellettili superflue: per esempio gli abitanti del luogo bevono da qualunque contenitore, anche da un sacchetto di plasticao da un contenitore di detersivo

In Tanzania se un ladro ruba un’asse di legno, prima di tutto si prende tante botte, poi viene rinchiuso in carcere per .4 anni… tutto questo conviene allo stato, perché i prigionieri vengono messi ai lavori forzati gratuitamente nei vari villaggi.

 

 

Tullia  è stata in un ospedale  dove c’erano 200 posti letto.

L’ospedale era quasi pieno perché vi sono tantissime malattie e purtroppo molti, soprattutto bambini, muoiono di aids e di altre malattie per mancanza di medicine .. , Il mangiare lo dovevano preparare i parenti ,di solito su un fuoco acceso nel cortile, con poche garanzie di igiene.

Nell’ospedale le suore svolgono tutti i ruoli, dal dottore alla bidella e

preparano le medicine, sterilizzano le flebo, insomma non è certo un ospedale come quello europei, anche se è molto utile.

 

L’ ”ospedale” è l’unico nel raggio di 100 Km e i malati cercano il più possibile di stare all’aria aperta.

Secondo le statistiche 1 persona su 2 contrae l’AIDS il che vuol dire che nel giro di qualche anno la popolazione si dimezzerà…..

e alcune riflessioni

“Ma perché sono ancora allegri, loro che dovrebbero essere così disperati? Probabilmente per il loro modo di vedere le cose e di comportarsi, basta pensare che la messa è piena di canti gioiosi e ad un matrimonio viene invitato tutto il villaggio.

I volontari pensavano di aiutare la popolazione, costruendo un “acquedotto” ma si sono accorti che  sono stati loro ad essere aiutati .

Hanno compiuto un viaggio dentro l’anima e si sono posti delle domande: com’è e qual è un mondo migliore? Loro, allegri e gioiosi nella loro miseria o noi sempre tristi nelle nostre finte ricchezze? Pensiamoci “ Erica

 

 

Dopo tutti questi racconti mi sono resa conto che la gente che vive là è uguale a noi e che nella loro situazione potremmo esserci noi. Comunque a me piacerebbe molto fare una esperienza del genere: aiutare la gente e vedere la felicità nei loro occhi… (Francesca)

 

“Per me loro tre hanno fatto una cosa molto bella, mi hanno fatto riflettere sulle spese che faccio e ho capito che non sarebbe stato brutto fare il volontario" ( Alberto)

 

Da quanto ci hanno raccontato è stata una bellissima esperienza e questo incontro mi ha fatto riflettere molto sul non sprecare nulla, visto che là vendono persino i sacchetti riciclati…(Davide)

                                       

“Andare lì di persona penso che deve essere molto bello perché ti farebbe chiarire i molti dubbi che si hanno su queste persone bisognose anche se a me farebbe molto pena vedere delle persone che non possono avere altro che galline perché non hanno da sfamare animali più grandi. . Loro non hanno né vestiti né medicine per curarsi quando noi oggi pretendiamo di avere cellulari e vestiti costosissimi, senza pensare che con i soldi che potremmo risparmiare faremmo mangiare centinaia di persone a cui di solito non pensiamo". (Luca)

 

Il primo sabato sera, pensavano sarebbe stato noioso lontano dall’Italia. Questo non è vero, perché ci hanno detto che si sono divertiti di più che altri sabati italiani. Questo ha introdotto un altro discorso: le cose essenziali, e le cose non essenziali. Avere il cellulare nuovo ogni sei mesi, non è essenziale, da mangiare invece, è essenziale… Luigi

 

Io ho capito che quella africana è una vita totalmente diversa dalla nostra e che non è facile vivere con la paura dell’AIDS che ti spinge a pensare che non sai se i tuoi parenti o amici arriveranno alla settimana dopo , mentre da noi molti pericoli per le malattie sono superati (Julia)

 

"I tre ragazzi sono stati proprio ”rapiti” da Baba Camillo,che aiuta questa gente e le dà una speranza di vita e ci hanno fatto notare che quando le persone tipo Camillo non ci saranno più sarà un grosso problema" (Edoardo)

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